MAI CI FU PIETA’: IL BEST SELLER DI ANGELA CAMUSO SULLA BANDA DELLA MAGLIANA ALLA SUA V EDIZIONE

“MAI CI FU PIETÀ – LA BANDA DELLA MAGLIANA DALLA DAL 1977 A MAFIA CAPITALE” di Angela Camuso – EDIZIONI CASTELVECCHI

UNA VICENDA CRIMINALE CHE NON SMETTE DI PORRE interrogativi inquietanti e le cui propaggini arrivano fino ad oggi, come svelato dall’inchiesta Mafia Capitale sulla nuova cupola capeggiata da Massimo Carminati. È la storia della banda della Magliana, un gruppo nato alla fine degli anni Settanta e composto ai suoi primordi da malavitosi di borgata, figli maledetti del popolo e della miseria ma scaltri abbastanza per mettersi al servizio di poteri occulti, della Mafia e delle frange eversive che miravano a destabilizzare il Paese. Scritto con il ritmo narrativo del romanzo e con una rigorosa aderenza ai fatti, questo libro di Angela Camuso ripercorre le tappe di un sodalizio che ancora ai nostri giorni occupa un posto di rilievo nell’olimpo della malavita imprenditoriale. L’autrice, che ha attinto per il suo lavoro a centinaia di documenti giudiziari, compresi quelli di Mafia Capitale, fa parlare i protagonisti senza omettere nomi, luoghi e circostanze in una sequenza agghiacciante di delitti e misteri: dall’omicidio del giornalista Mino Pecorelli, al sequestro Moro, al rapimento di Emanuela Orlandi alla misteriosa morte, nel 2012, di Angelo Angelotti, il bandito che tradì Renatino De Pedis. Una storia che dura da quarant’anni grazie a una rete di insospettabili complici: prelati, magistrati, esponenti di forze dell’ordine e politici. Nonostante una catena di clamorosi “pentimenti” e faide sanguinose, quelli della Magliana non sono mai usciti di scena ma hanno compiuto una rapida scalata sociale, come dimostra la presa del Campidoglio da parte del nuovo Re di Roma, er Pirata Carminati, ex militante dei Nar e già membro della vecchia banda.

RECENSIONI:
“E’ il racconto di una storia pesantemente criminale senza che criminale sia l’aggettivo da mettere insieme a romanzo. Perchè il vero dramma che abbiamo vissuto dal punto di vista giornalistico e giudiziario è la creazione di una sorta di mito negli ultimi anni, E’ un un libro di cui c’era bisogno e che andrebbe letto in alternativa a Romanzo Criminale”
Enrico Mentana, giornalista

“Questo è un libro di una persona che ha voglia di capire e non di giudicare, un libro aperto , un libro intelligente, un libro onesto intellettualmente, Angela Camuso ha fatto un grande, grandissimo lavoro.”
Paolo Mieli, presidente RCS

“Un grande lavoro di documentazione che è stato trasformato in letteratura, cioè in scrittura, tant’è che si legge come un romanzo, ci si appassiona alle storie, ci si chiede come andrà a finire nella pagina successiva…”
Valentino Parlato, giornalista fondatore de Il Manifesto

“inquietante come l’inchiesta di una cronista puntigliosa e coraggiosa, suggestivo come un piccolo grande romanzo”
Lidia Ravera, scrittrice

“Il libro parla per la prima volta di persone che sono state processate e assolte ingiustamente nonostante le prove schiaccianti, questo è un segno di grande coraggio dell’autrice giornalista Angela Camuso che ha ricostruito episodi che non ho trovato in nessun altro libro”
Ferdinando Imposimato, ex magistrato

“Questo che ha scritto Angela Camuso è l’unico libro che ricostruisce le cose senza aggiungere nulla di suo, scrive la verità. Qui c’è la storia”
Antonio Mancini ex capo storico della banda della Magliana

“Mai ci fu pietà” è un racconto di una parte della storia della vostra città e della vita sommersa di questo Paese, che attrae sin dalle prime pagine e rende difficile abbandonarne la lettura. Copie di questo libro dovrebbero essere vendute dinanzi alla Basilica di Sant’Apollinare e regalate a chi è responsabile di quella imponente Basilica per ricordare che la sepoltura di De Pedis offende un luogo di culto e i sentimenti civili di questa città”
Guido Salvini, magistrato

“Questo libro sulla Banda della Magliana non lo definerei l’ennesimo libro sulla Banda, in realtà ha un merito in più. E’ scritto da Angela Camuso. Una giornalista incontrollabile, ingestibile forse scomoda comunque una che lavora e che ogni caposervizio vorrebbe avere al suo servizio.”
Massimo Martinelli, giornalista Il Messaggero

“Mai ci fu pietà” si distacca dagli altri libri sulla banda della magliana in quanto consente proprio nella asistematicità che lo caratterizza di fornire degli elementi di valutazione che direi sono anche la proiezione del coraggio, della passione che ha animato Angela Camuso nello scrivere senza eccessivi sbilanciamenti ne letterali ne stilistici, senza un’attenzione spasmodica… in fondo non credo che si voglia e si possa scrivere la parola fine sulla Banda della Magliana..di cui oggi rimane un substrato culturale”
Giancarlo Capaldo, ex procuratore aggiunto di Roma

” …condivido quello che ha scritto la Camuso, è vero che questi banditi erano riusciti così bene a crearsi delle relazioni, dei rapporti a qualunque livello istituzionale o meno.. questo libro ci aiuta a capire che determinate situazioni ci sono ancora”
Generale Conforti

“Un affresco dell’epopea della banda della Magliana arriva ora con il libro di Angela Camuso «Mai ci fu pietà» ,Editori Riuniti. Camuso racconta, con un forte stile da cronista di nera, senza mediazioni e senza preconcetti, attraverso la lettura e la trascrizione di centinaia di verbali inediti e di informative interessanti retroscena del divenire di questo gruppo di delinquenti di borgata trasformatosi nel braccio operativo di oscure macchinazioni. Inedite le lettere dal covo prigione del gioielliere Roberto Giansanti rapito il 16 maggio 1977. «Carò papà, carissimi tutti, sono nelle mani di un’organizzazione forte e decisa a tutto. Se volete salvarmi fate quanto vi sarà richiesto», scriveva il sequestrato.” di M. Piccirilli
Il Tempo

“…Per chiarire che la banda della Magliana è ancora viva, tanto da spaventare nuovi arrivati sulla piazza della capitale e vecchi nemici. Una holding del crimine perfettamente funzionante. È anche la tesi dell’ultimo lavoro sulla banda della Magliana, «Mai Ci Fu Pietà», della collega Angela Camuso, una nerista scrupolosa che non risparmia niente e nessuno per raccontare, senza retorica e censure, fatti e misfatti della Magliana. Un libro che, come pochi, si basa su migliaia di atti giudiziari, informative riservate, verbali di centinaia di protagonisti o, comunque, legati a doppio filo con il gruppo di fuoco della capitale. «La mia idea – spiega l’autrice – era quella di raccontare la storia vera di questa banda con un linguaggio semplice e far capire anche come non si possa dire definitivamente la parola fine a questo capitolo».” di S. Vladovich
Il Giornale

“Mai ci fu pietà, storia della banda della Magliana dal 1977 a oggi riflette due cose tipiche del gusto giornalistico dell’autrice, la collega Angela Camuso. Il primo: il lavoro in presa diretta, il racconto, le testimonianze delle vittime e il linguaggio dei banditi. Carnefici, nel caso dei sequestri di persona conclusi male, come quello del duca Grazioli Lante della Rovere, che mai fece ritorno a casa. La lingua viva di criminali che mostrano cinismo e volgarità ma anche pochezza e confusione. Il secondo elemento è collegato al primo: cercare di capire come fu possibile che questa banda dove matureranno personaggi di spicco ma che all’inizio è un aggregato di elementi balordi, riesca a costruire relazioni e appoggi in ambiti istituzionali, politici, religiosi, di amministrazione della giustizia. In questa direzione Angela Camuso scava con molta determinazione, scoprendo risvolti oscuri e anche un mondo di millantatori o pseudomillantatori. ”
quotidiano L’Unità

“A raccontarne ascesa, apogeo e declino della Banda della Magliana e’ un nuovo libro, “Mai ci fu pieta’” (Editori Riuniti, 440 pagine, 15 euro), scritto da Angela Camuso, giornalista con una lunga esperienza di nera e giudiziaria, capace di sposare la curiosita’ del cronista al rigore dello storico.”
agenzia di stampa Agi

“Con “Mai ci fu pietà” di Angela Camuso, si può aggiungere che i malviventi “made in ’70” sembrano peggio degli altri, logorati solo dagli affari e dai troppi intrighi per guadagnare di più, per essere o sentirsi più forti. Il documentato saggio della giornalista, pubblicato da Editori Riuniti, attraverso i verbali dei diversi processi, le informative riservate di polizia giudiziaria, ricorda nomi, luoghi e circostanze… e colma un vuoto lasciato da molti osservatori”
agenzia di stampa APCOM

“Mai ci fu pietà” è la vera storia della banda della Magliana, rigorosamente fedele, in ogni dettaglio, ai documenti giudiziari. Alla luce di centinaia di verbali di interrogatori e di informative riservate di polizia giudiziaria l’autrice descrive e fa parlare i protagonisti senza omettere nomi, luoghi e circostanze in una sequenza agghiacciante e avvincente di delitti, intrighi e misteri raccontata dalla parte dei banditi assassini, figli maledetti del popolo e della miseria, che iniziano la loro sanguinosa parabola nell’ultimo scorcio dei turbolenti anni ’70 per arrivare ai giorni nostri, allorchË gli orfani superstiti della banda occuperanno ancora un posto nell’Olimpo della nuova malavita imprenditoriale”
agenzia di stampa ADNkronos